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Periodico parrocchia del Ss.Antonio Abate e Francesca Cabrini - Sant'angelo Lodigiano
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Santa Messa della Domenica


  

30 Giugno 2024


XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B


  LITURGIA DELLA PAROLA 



  Prima Lettura

  Per l'invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo.


  Dal libro della Sapienza (Sap 1,13-15; 2,23-24)

Dio non ha creato la morte

e non gode per la rovina dei viventi.

Egli infatti ha creato tutte le cose perché esistano;

le creature del mondo sono portatrici di salvezza,

in esse non c'è veleno di morte,

né il regno dei morti è sulla terra.

La giustizia infatti è immortale.

Sì, Dio ha creato l'uomo per l'incorruttibilità,

lo ha fatto immagine della propria natura.

Ma per l'invidia del diavolo la morte è entrata nel mondo

e ne fanno esperienza coloro che le appartengono.


Parola di Dio.   


 

Salmo Responsoriale  Dal salmo 29

Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato.


Ti esalterò, Signore, perché mi hai risollevato,

non hai permesso ai miei nemici di gioire su di me.

Signore, hai fatto risalire la mia vita dagli inferi,

mi hai fatto rivivere perché non scendessi nella fossa. R.


Cantate inni al Signore, o suoi fedeli,

della sua santità celebrate il ricordo,

perché la sua collera dura un istante,

la sua bontà per tutta la vita.

Alla sera è ospite il pianto

e al mattino la gioia. R.


Ascolta, Signore, abbi pietà di me,

Signore, vieni in mio aiuto!

Hai mutato il mio lamento in danza,

Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre. R. 

 


Seconda Lettura  

La vostra abbondanza supplisca all'indigenza dei fratelli poveri.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (2Cor 8,7.9.13-15)

Fratelli, come siete ricchi in ogni cosa, nella fede, nella parola, nella conoscenza, in ogni zelo e nella carità che vi abbiamo insegnato, così siate larghi anche in quest'opera generosa.

Conoscete infatti la grazia del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.

Non si tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza, come sta scritto: «Colui che raccolse molto non abbondò e colui che raccolse poco non ebbe di meno».


Parola di Dio. 


  Canto al Vangelo (2Tm 1,1032)5


Alleluia, alleluia.

Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte

e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo. 


Alleluia.



  Vangelo   
  Fanciulla, io ti dico: Àlzati!


Dal Vangelo secondo Marco (Mc 5,21-43) 

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.

Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.

E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».

Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.

Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.


Parola del Signore.




Messaggio del Parroco


Carissimi,

anche se il tempo fa un po’ il matto e ci troviamo di fronte all’avvio di un’estate piuttosto anomala, la fine dell’anno scolastico, il Grest, le ferie, le partenze per la villeggiatura danno indubbiamente un tono singolare a questi mesi. I ritmi cambiano anche per la vita delle nostre Parrocchie. Si riduce il numero delle S. Messe, si sospende la catechesi, gli oratori propongono, dopo il Grest, l’esperienza dei Campi per i più piccoli, per gli adolescenti e poi per gli Scout. Anche noi sacerdoti, garantendo un numero sufficiente di presenze, ci assenteremo a turno per trascorrere qualche giorno di distensione al fine di riprendere con energia rinnovata il cammino pastorale con i numerosi impegni. Poterlo fare, ci rendiamo conto, è un privilegio, pensando in particolare a chi non ha né modo né possibilità di permettersi tutto questo. Anche senza andar via, l’augurio è che tutti abbiano almeno qualche giorno libero dal lavoro per ritemprare le forze.

I mesi estivi, in verità, non sono mesi che restano del tutto senza impegno per noi, semplicemente a tratti si rallenta e se le proposte formative in particolare si fermano, altre occasioni ci sono offerte, insieme al compito di dedicarci ad una programmazione che dovrà scandire il nuovo Anno Pastorale a partire dalla ripresa di fine settembre. Dopo la settimana dedicata a S. Luigi e al centenario dell’Oratorio a lui dedicato, ci attende ora il ricco programma del “Luglio Cabriniano” che si apre sabato 6 con la S. Messa in ricordo di mons. Carlo Ferrari ad un mese dalla morte e domenica 7 con il “Feston de Sant’Antoni” che sarà presieduto dal vescovo emerito di Piacenza-Bobbio, mons. Gianni Ambrosio. Seguiranno diversi appuntamenti liturgici, ma anche di incontro, di riflessione che culmineranno con la S. Messa solenne in Piazza XV Luglio, celebrata alle ore 21.00 dal nostro Vescovo Maurizio. Ad agosto, in occasione dell’Assunta, sarà il “Chiesuolo” e la devozione a Maria a fare un po’ da elemento catalizzatore, animando spiritualmente il cuore dell’estate santangiolina, insieme alla memoria di S. Rocco che cade l’indomani di ferragosto. Con l’avvio di settembre poi si susseguiranno le sagre di S. Rocco, di Borgo S. Martino con la festa dell’Addolorata e infine di Maiano. Ho già capito che qui a Sant’Angelo, alla fine, neanche d’estate ci si riposa! A parte la battuta, credo sia importante, oltre che a partecipare e vivere questi momenti di comunità, godere appieno di quegli spazi, seppur risicati, in cui ci è dato di tirare un respiro e di liberarci da quella frenesia che non ci fa bene anche se purtroppo, a volte, non ne possiamo fare a meno. Questi momenti ci diano la possibilità di dedicare più tempo a noi stessi e alle persone cui vogliamo bene; di ritrovare contatto con la nostra interiorità, di dedicarci con più distensione alla meditazione e alla preghiera, magari grazie anche alla possibilità di visitare luoghi di richiamo spirituale o semplicemente contemplando la natura. Era quello che avrei voluto condividere con qualcuno se fosse andato in porto il tour/pellegrinaggio dell’Umbria proposto, ma che non ha trovato adesione. Gesù, vedendo i suoi discepoli affaticatiti, disse loro: “Venite in disparte e riposatevi un poco”. Ci commuove la tenerezza di Cristo che invita anche noi oggi a stare con lui, in disparte, perché possiamo trovare ristoro. Per noi credenti, il tempo estivo, il tempo delle vacanze, non può rimanere un tempo senza Dio, senza Messa, senza l’incontro con la comunità come ahimè purtroppo, per molti, da diversi anni succede. Ci spiace vedere le panche vuote dei nostri bambini, dei nostri ragazzi che pure a frotte partecipano ai Grest parrocchiali, ma che la domenica, con i propri genitori letteralmente spariscono. C’è chi certamente parteciperà altrove approfittando anche solo del fine settimana per fare un giro da qualche parte, ma sappiamo tutti che per tanti è solo un rinvio a settembre. Diamo qualità a questo tempo, a questi giorni. Dedichiamoci a buone letture, a qualcosa che siamo stati forse costretti a rinviare e a trascurare, ma che per noi è importante. Riscopriamo un ritmo di vita più tranquillo, meno concitato, cercando di assaporare le cose, abbandonando la fretta. Ritroviamo spazi di silenzio, di raccoglimento, di contemplazione, per ascoltare il cuore, per guardare con occhi diversi, più penetranti, tutto ciò che ci circonda. Ritroviamo anche il gusto del dolce far niente per non convincerci alla fine che il tempo ben speso è solo quello usato per produrre, per guadagnare. A volte è il tempo perso, quello che ci offre il guadagno migliore, se è “perso” bene, se è “perso” per ritrovare, per riscoprire un senso, ciò che vale di più, merita di più la nostra vita. Augurare buona estate a tutti per me non può che avere questo significato. Il Signore ci conceda giorni sereni, ci doni la sua consolazione. Lo auguro a tutti, anche a chi non potrà fermarsi, anche a chi non potrà partire, sicuro che potranno trovare proprio nel Signore un po’ di quel riposo di cui tutti abbiamo bisogno e di cui tutti dovremmo avere diritto. 


Il vostro Parroco don Enzo. 



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